MANTOVA – “Da alcuni mesi – spiegano dallo Spi Cgil di Mantova – abbiamo inviato a tutte le amministrazioni comunali tramite Pec la piattaforma per la negoziazione sociale di Cgil, Cisl e Uil, insieme al sindacato dei pensionati. Sentiamo la necessità di condividere alcune considerazioni sulla quantità e qualità degli accordi sottoscritti e sulle problematiche emerse con i sindaci con cui ci siamo confrontati.
A tutt’oggi sui 64 Comuni presenti nella nostra provincia siamo riusciti a incontrare 30 sindaci e amministratori.
Sono stati sottoscritti 21 accordi. Per 7 Comuni siamo in attesa di avere il testo definitivo da condividere. Per Porto Mantovano e Borgo Virgilio, come Spi- Cgil non siamo intenzionati a sottoscrivere l’accordo perché la Giunta comunale ha deciso di raddoppiare l’addizionale comunale”.
Mariana Mantovana che beneficia dell’indennizzo per la presenza della discarica sul proprio territorio, risulta l’ultimo Comune che non fa pagare ai cittadini nessun contributo fiscale e sui servizi.
Nonostante esista un protocollo sottoscritto il 28 luglio 2021 dall’Anci Lombardia con i sindacati confederali, che dovrebbe favorire il confronto in ambito locale e un costruttivo sistema di relazioni sindacali, oltre la metà dei Comuni della provincia di Mantova non ritiene utile convocare le parti sociali.
“Non è il colore politico delle Giunte che frena il confronto – prosegue lo Spi -, perché siamo stati accolti da ogni tipologia di amministrazione, ma abbiamo la sensazione che non si dia valore e importanza alla negoziazione sociale, anche se tutti i temi che vengono trattati nella piattaforma – che sono la legalità, il lavoro, il Pnrr, la lotta all’evasione, le politiche tributarie, le politiche sociali, il Welfare locale, le politiche abitative, la tutela dell’ambiente, le politiche di genere e la partecipazione – raggruppano tutti i bisogni della popolazione. Una buona risposta degli enti locali sul benessere sociale ed economico favorisce, famiglie, anziani, disabili, scuola e allontana il pericolo di povertà e isolamento”.
Per il 2025 tutti i Comuni hanno avuto difficoltà a far quadrare il bilancio preventivo per molteplici cause, ma molto ha inciso il rimborso delle spese correnti ,il taglio operato sui trasferimenti statali che ammonta per il periodo 2025-2029 a 10.528.209 euro trasversalmente su tutti i Comuni mantovani. Tanti sindaci hanno dichiarato che grazie ai fondi ottenuti dal Pnrr è stata messa in sicurezza l’edilizia scolastica, sono stati installati molti pannelli fotovoltaici per il risparmio energetico, informatizzato tutti i siti e i servizi di archiviazione on line dei Comuni e progettato per la tutela dell’ambiente molti interventi di rigenerazione urbana. Questi finanziamenti che finiranno nel 2026, metteranno in crisi le amministrazioni che non avranno più liquidità per fare investimenti senza indebitare ulteriormente l’ente comunale.
Tutti i Comuni sono preoccupati perché negli ultimi cinque anni sono raddoppiate le spese correnti per il sociale, in particolar modo è aumentata in maniera esponenziale la richiesta di assistenza ad personam scolastica a seguito del rilascio di certificazioni di disabilità e problematiche cognitive.
Tutti i Comuni fanno parte di un distretto e si appoggiano ad aziende speciali per la erogazione di molti servizi a domanda: quelli socio-sanitari, scolastici, trasporto sociale. Servizi che negli ultimi anni hanno chiesto l’adeguamento Istat all’inflazione del rimborso delle prestazioni erogate. Questi rincari dei costi sono gravati solo sui Comuni e non sui cittadini perché quest’ultimi non hanno aumentato le tariffe e li hanno assorbiti sulle casse comunali. Mediamente il costo dei servizi a domanda oscilla tra un 70% a carico dell’ente e un 30% a carico delle famiglie. Grazie al bando Asili Nido gratis , oltre a Mantova che ha la migliore condizione per agevolare le famiglie, tanti altri Comuni stanno allargando posti disponibili per favorire la condizione di conciliabilità lavoro-famiglia per le giovani generazioni. L’aumento della popolazione straniera e anziana cambia le esigenze dei vari territori ma frenano il calo demografico di molti Comuni. Sono interessanti i percorsi di alfabetizzazione delle donne straniere durante le lezioni scolastiche dei propri figli come a Gonzaga. Qui siamo di fronte ad un bell’esempio di integrazione e indipendenza linguistica.
Il quadro complessivo, comunque, è di forte preoccupazione per l’aumento delle spese correnti e il calo delle entrate che risulta progressivo negli anni. La soluzione delle fusioni dei Comuni è ancora limitata, per un forte campanilismo diffuso, ma con il finanziamento statale che è stato prorogato a 15 anni, questa formula organizzativa aiuterebbe molti Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti ad avere liquidità ed evitare di portare all’aliquota massima i vari tributi locali o indebitarsi per fare nuovi investimenti.
“Se il territorio è il luogo in cui si coniugano e concretizzano i diritti – afferma Ferdinando Colleoni, segretario generale dello Spi Cgil di Mantova – , è necessaria una rinnovata azione contrattuale nel territorio, che deve diventare strumento di partecipazione e trasformazione.
“Da questo punto di vista lo Spi Cgil è e deve essere un presidio fondamentale – spiegano da via Altobelli – come soggetto di difesa e cambiamento della società nella pratica di ogni giorno di ciascuno di noi.
La contrattazione è per noi un dovere, e un diritto delle persone e dobbiamo esercitarla ora.
I risultati sono difficili ma noi proseguiamo la nostra battaglia coinvolgendo, in ogni fase, coloro che rappresentiamo”.