Lavoro: in provincia di Mantova aumentano gli avviamenti, ma nell’80,5% dei casi si tratta di contratti precari con un boom dei contratti di somministrazione aumentati del 40%

MANTOVA – Aumentano gli avviamenti, ma nell’80,5% dei casi si tratta di contratti precari con un boom dei contratti di somministrazione aumentati del 40%. Questa, in estrema sintesi, la fotografia del mercato del lavoro in provincia di Mantova emersa dai dati Sistal (Sistema Informativo Statistico del Mercato del Lavoro di Regione Lombardia) nei primi sei mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
“La correlazione che si può fare rispetto al dato sulle somministrazioni – spiega Gloria Pavesi, segretaria di Nidil Cgil Mantova – è, in particolar modo con l’avviamento di nuove realtà. Penso agli importanti poli di logistica che stanno avviando la loro attività in questi mesi. Il lato positivo di questo dato è l’avviamento di nuove realtà sul territorio, che però deve portare con sé l’impegno delle aziende a trasformare questi numeri in occupazione stabile. Impegno che è stato esplicitato, e a cui noi stiamo lavorando perché venga mantenuto”.
La segretaria di Nidil, però, tiene a precisate che “l’altro aspetto di questi numeri è che la somministrazione in taluni casi diventa una soluzione stabile: o attraverso il turnover dei lavoratori, o attraverso contratti che si protraggono negli anni. Fenomeno che mantiene un bacino di precarietà che vorremmo veder sostituito con strumenti strutturali che non impattino sulle carriere e sulla vita dei lavoratori.”
L’analisi numerica dei dati evidenzia che gli avviamenti sono sì aumentati, ma aumentano anche i contratti precari. I nuovi avviamenti nel primo semestre del 2024 sono stati 35774 (+3% rispetto allo stesso periodo del 2023), ma la tipologia dei contratti con cui si sono verificati gli avviamenti disegna un aumento dell’utilizzo dei contratti flessibili, precari, passati dai 26862 del primo semestre 2023 ai 28795 dello stesso periodo del 2024 (+3%). In particolare, balza all’occhio l’incremento del 40,5% dei contratti di somministrazione: da 3915 a 5500. Un vero e proprio boom. I contratti a tempo determinato sono aumentati dell’1,6% (da 22671 a 23039).
L’area dei contratti stabili, invece, è caratterizzata dal segno meno. Complessivamente sono diminuiti dell’11,5% rispetto al primo semestre 2023. In particolare i contratti a tempo indeterminato sono diminuiti dell’11,3% passando da 6744 a 5980.
Da ultimo, l’analisi dei settori lavorativi ci dice che ad aumentare le assunzioni sono i settori del commercio e servizi (+5,5%) e dell’industria (+1,6%), mentre diminuiscono agricoltura (-1,9%) ed edilizia e costruzioni (-4,3%).
“Più di un avviamento su cinque – conclude Daniele Soffiati, Segretario Generale della Cgil di Mantova – è precario, e oltre a ciò non si arresta la crescita dei nuovi occupati nella fascia d’età 50-64 anni: rispetto al 2016, gli avviamenti al lavoro dei “baby-boomer” sono aumentati del 60%. La ‘massima occupazione’ vantata dal Governo nasconde, a livello nazionale, ben altri dati: la diminuzione di ore lavorate, l’età media degli occupati cresciuta a fronte del blocco delle pensioni, l’incidenza di occupazione femminile agli ultimi posti in Europa. Quello che davvero è in aumento, come evidenziano anche i dati mantovani, è un aumento della precarietà senza precedenti. Un dato che va di pari passo con una preoccupante riduzione dei salari, legata anche ad una diffusa difficoltà di rinnovo dei contratti nazionali”.
nella foto Daniele Soffiati
L’analisi è stata pubblicata anche sulla Gazzetta di Mantova del 1 ottobre 2024

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