Proclamato lo stato di agitazione alla Fondazione Mazzali: le motivazioni

MANTOVA – Proclamato, a partire da mercoledì primo marzo, lo stato di agitazione del personale della Fondazione Mazzali dalle Segreterie Territoriali di Funzione Pubblica CGIL Mantova, Cisl Fp Asse del Po, Uiltucs Mantova e Uil Fpl Mantova unitamente ai dipendenti della Fondazione stessa dopo il mandato ricevuto dalle assemblee del personale avvenute in data 28.02.2023. Mercoledì mattina sono state posizionate le bandiere delle sigle sindacali coinvolte davanti all’ingresso della Fondazione in via Trento, a Mantova.

Lo stato di agitazione, spiegano i Sindacati, si è reso necessario visto l’atteggiamento della Fondazione nei confronti dei dipendenti e delle stesse Organizzazioni Sindacali per i seguenti motivi:

1) Mancato rispetto degli accordi sindacali stipulati
2) Alti livelli di stress del personale per disorganizzazione generale dei servizi dovuti a continui spostamenti del personale
3) Formazione e affiancamento in giorni di riposo
4) Turni senza copertura idonea
5) Assenza di programmazione del lavoro
6) Utilizzo continuo di turni in emergenza
7) Poco chiarezza sulle mansioni di responsabilità all’interno della struttura

“Abbiamo dichiarato lo stato di agitazione – spiega Magda Tomasini, Segretaria di Fp Cgil Mantova – a seguito del mandato dell’assemblea svoltasi il 28.2.23 pomeriggio con tutto personale e in modo unitario, con tutte le sigle sindacali presenti. Le problematiche sono di tipo organizzativo, in particolare riguardano la copertura dei turni che troppo spesso risultano scoperti creando difficoltà agli operatori che devono lavorare per garantire l’assistenza e la cura della salute delle persone. Questa situazione di disorganizzazione ormai strutturale ha determinato turni massacranti che hanno generato uno stress fortissimo sui lavoratori. Uno stress che abbiamo rilevato in assemblea. Tanto che alcuni lavoratori ci hanno presentato questa situazione in lacrime e qualcuno sta anche valutando l’abbandono della professione”.

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