MANTOVA – Ospedale di Suzzara: verrà consegnata venerdì 15 dicembre in Regione a Milano, direttamente nelle mani dell’assessore al welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso, la petizione corredata di oltre 4500 firme nella quale, tra le altre cose, si richiede un ritorno al pubblico del presidio sanitario e un potenziamento dei servizi che, nell’arco di 20 anni di gestione privata, sono stati persi o impoveriti.
A consegnare la petizione saranno i rappresentanti dei soggetti che l’hanno promossa l’estate scorsa: Daniele Soffiati, segretario generale della Cgil di Mantova, Marco Carra, consigliere regionale del Pd, Andrea Fiasconaro ex consigliere regionale e attuale segretario provinciale del Movimento Cinque Stelle, Andrea Cantoni di Sinistra Italiana Suzzara.
“Faremo presente all’assessore Bertolaso – spiega Daniele Soffiati – la nostra preoccupazione legata al fatto che con il cambio di gestione in corso, rispetto al quale l’unica offerta pervenuta sembra essere quella del gruppo privato Salus, si possa andare incontro a un ulteriore impoverimento delle prestazioni dell’ospedale. Senza dimenticare il timore relativo alle garanzie occupazionali per il personale dei servizi ausiliari”. Nell’ospedale, che serve un bacino potenziale di circa 70mila persone, sono occupati 260 fra operatori sanitari, socio sanitari e personale amministrativo, oltre a 40 lavoratori dei servizi di mensa, pulizia e manutenzione.
Nella petizione si evidenzia anche il fatto che serve un ospedale pubblico che sia una struttura ospedaliera di primo livello e, a tal proposito, si richiede il potenziamento del pronto soccorso, la rianimazione, il reparto di ostetricia e ginecologia, cardiologia, il potenziamento di neuropsichiatria e dell’unità riabilitativa. “Saremo chiari fin da subito con Bertolaso – conclude Soffiati – al quale diremo che non ci accontenteremo di rassicurazioni generiche ma chiederemo ragguagli dettagliati e specifici sulle prospettive dell’ospedale in termini di prestazioni, servizi e garanzie occupazionali del personale”.