Emergenza accoglienza migranti, la Cgil di Mantova preoccupata per approccio emergenziale adottato dal Governo. Mantovanelli: “con circolare 7 agosto il Ministero dell’Interno si pone in netto antagonismo con i Comuni delegando a loro la questione e senza dotazione di risorse”

MANTOVA – “Facciamo nostre, come Cgil Mantova, le preoccupazioni espresse nei giorni scorsi dal Tavolo nazionale Asilo e Immigrazione, di cui la Cgil fa parte, per la grave crisi che sta colpendo il sistema di accoglienza del Paese e esprimiamo totale disaccordo con l’approccio emergenziale adottato dal governo Meloni che punta a ostacolare il diritto di asilo e a un’accoglienza dignitosa. Un problema che sta ricadendo a livello locale sulle spalle dei Comuni sempre più in difficoltà con strutture sature e pochi fondi per affrontare l’emergenza. Le cronache degli ultimi giorni evidenziano come anche a Mantova ci siano difficoltà in tal senso”. Mauro Mantovanelli, segretario della Cgil di Mantova con delega all’immigrazione evidenzia con queste parole la posizione del Sindacato su un’emergenza come quella dell’accoglienza dei migranti e richiedenti asilo aggravatasi dopo la circolare emanata dal ministero dell’Interno il 7 agosto 2023 che “ostacola – spiega ancora Mantovanelli il diritto all’asilo e quello all’accoglienza dignitosa dei migranti”.

Secondo quanto riporta la nota stampa diffusa dal Tavolo Asilo e Immigrazione la indicazioni della circolare governativa stanno generando “enormi problematiche sociali nei diversi territori dal momento che migliaia di rifugiati privi di mezzi e senza accoglienza si troveranno allo sbando in strada e dunque a carico del welfare locale”. “In questo modo – aggiunge sempre la nota – il Ministero dell’Interno si pone in netto antagonismo con i Comuni delegando a loro la questione e senza dotazione di risorse”. In tal senso è di qualche giorno fa l’allarme lanciato dall’assessore al welfare del comune di Mantova, Andrea Caprini, relativo alle strutture di accoglienza del territorio per minori non accompagnati ormai “sature” con il Comune di Mantova non più in grado di “accogliere – ha dichiarato Caprini alla Gazzetta – nessun altro minore straniero non accompagnato”. Inoltre, sempre nei giorni scorsi sono emerse le difficoltà nella gestione dell’accoglienza dei numerosi profughi in arrivo da Lampedusa in provincia di Mantova. Una situazione di drammatica emergenza alla quale la Prefettura sta cercando di far fronte con un lavoro assiduo alla ricerca di posti.

Senza dimenticare la questione lavorativa emersa sempre nei giorni scorsi e anticipata da Cgil di Mantova in gennaio, che vede, a fronte di un aumento della presenza degli stranieri sul territorio, la mancanza di manodopera lamentata dalle aziende soprattutto nel comparto agricolo. A questo si aggiungono i problemi di carattere burocratico legati alle difficoltà e ai tempi di attesa troppo lunghi per ottenere i permessi di soggiorno e di cittadinanza e la piaga del caporalato e dello sfruttamento dei lavoratori migranti in alcuni settori.

Mauro Mantovanelli fa proprio anche l’appello lanciato dal Tavolo Asilo e Immigrazione al Presidente della Repubblica, al Governo, alle Istituzioni italiane ed europee, ai parlamentari e alla società civile “affinché si fermi subito – spiega la deriva del sistema di accoglienza e l’intervento istituzionale venga riportato dentro il quadro delle direttive europee e perché non si rinnovi una stagione di ghetti e di produzione di disagio sociale estremo, scaricato sui territori”. Proprio grazie al lavoro del Sindacato e delle associazioni a livello territoriale nel corso dell’anno in settembre la Prefettura di Mantova riconvocherà il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione per discutere le strategie di inclusione della popolazione straniera presente sul territorio  in base anche alle problematiche rilevate ed evidenziate da Sindacato e Associazioni.

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