Patente a crediti in edilizia, la Cgil di Mantova: “molte ombre, occasione persa”

MANTOVA – “Molte ombre e qualche luce”. In estrema sintesi è questo il giudizio che Mauro Mantovanelli, segretario della Cgil di Mantova con delega alla sicurezza, dà sulla nuova patente a crediti da poco entrata in vigore. “La Cgil – spiega Mauro Mantovanelli – aveva chiesto altro rispetto a questo strumento nato male, modificando l’articolo 27 del Testo Unico sulla salute e sicurezza che puntava prima alla qualificazione in ingresso delle imprese e poi a un sistema con meno punti in partenza, riduzioni immediate in caso di infortuni e recuperi solo investendo in maggiore formazione e sicurezza”. Secondo la Cgil questa patente doveva essere diversa: “Innanzitutto – prosegue il segretario della Cgil di Mantova – questa patente doveva riguardare tutti i settori e le attività, e invece, di fatto, interessa solo l’edilizia e le attività svolte nei cantieri”.

Ma come funzionerà concretamente questa patente? Ogni impresa regolare che opera nei cantieri avrà un punteggio iniziale di 30 crediti e a ogni violazione delle norme sulla sicurezza questi punti verranno decurtati. Se si va sotto una certa soglia di crediti non si potrà lavorare nei cantieri. “Bisogna sottolineare – prosegue Mantovanelli – che recuperare i crediti è tutt’altro che complicato e sarà possibile arrivare addirittura a quota 100. Tra le motivazioni per acquisire crediti ci sono elementi come la ‘storicità’ di un’azienda, ossia sarà possibile incrementare fin a 8 crediti in virtù della data di iscrizione alla Camera di Commercio. E non dimentichiamo che i crediti potranno essere ottenuti anche attraverso la produzione di certificati tramite autocertificazione”.

Per Mantovanelli “serve altro”. “Bisogna cambiare – aggiunge – un modello di fare impresa puntando ad avere meno subappalti, maggiore controllo sul territorio, rispetto dei contratti a partire dagli orari, possibilità di far emergere automaticamente i migranti ricattati. Secondo noi si tratta di un’occasione persa, perché sarebbe stato fondamentale che le aziende venissero prima qualificate e formate dagli enti preposti ed in base a questo, poi, fossero loro attribuiti i crediti”.

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