Miglioramenti sul salario (+5% dei minimi contrattuali, a regime), sull’inquadramento e sul diritto alla formazione, oltre che un adeguamento sulle norme contrattuali del mercato del lavoro. In estrema sintesi sono questi i punti principali dell’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale che riguarda i lavoratori del settore artigiano metalmeccanico.
Un’ipotesi di accordo che riguarda oltre 500mila lavoratori in Italia e circa 5mila in provincia di Mantova, impiegati in settori come l’installazione di impianti, l’orafo, l’odontotecnico e il restauro. Un accordo ancora più importante se si considera che arriva a tre anni di distanza dalla scadenza e dopo una lunga trattativa svolta nel corso di questi ultimi due anni caratterizzati, come noto, da una situazione produttiva a dir poco difficile e dalle gravi difficoltà determinate dal Covid.
In considerazione di ciò assume un significato ancor più importante il lavoro svolto dalle delegazioni trattanti di Fim, Fiom Cgil e Uilm per arrivare a predisporre la piattaforma contrattuale sottoscritta.
“Sono molto soddisfatto del risultato raggiunto – spiega Marco Massari, Segretario provinciale della Fiom Cgil Mantova – perché con questa ipotesi di accordo, che ora presenteremo e sottoporremo per la votazione alla platea di lavoratori interessati in provincia di Mantova, chiudiamo anche l’ultima ipotesi di accordo del settore metalmeccanico. Mancavano solo gli artigiani, infatti, dopo aver sottoscritto quelle con Federmeccanica, Unionmeccanica e delle cooperative. Possiamo dire che nel 2021 siamo riusciti a chiudere il cerchio dei rinnovi di contratti ancora aperti per quanto riguarda il settore metalmeccanico”. L’accordo, come detto, arriva a due anni dalla scadenza: “Siamo arrivati un po’ lunghi – precisa ancora Massari – perché paghiamo rapporti di forza che nell’artigianato non possono essere quelli della piccola e media impresa del settore. Un rinnovo complicato anche in considerazione dell’eterogeneità del comparto artigiano che risente maggiormente della crisi rispetto alla grande industria. Si pensi solo a quanto possa incidere su un artigiano la carenza e il conseguente rincaro delle materie prime rispetto a una grande azienda”.
Soddisfazione per l’ipotesi di rinnovo raggiunta viene espressa anche da Gianni Gerace, responsabile del Dipartimento Artigiano della Cgil di Mantova: “Si tratta di un rinnovo atteso da circa 5mila addetti nel mantovano. Un rinnovo che ci soddisfa perché migliora gli aspetti economici e anche normativi. Ma ci tengo a evidenziare anche che è stato fatto un importante passo in avanti rispetto al 2018 nel capo della formazione che viene riconosciuta come elemento principale della piattaforma di rinnovo. Senza dimenticare la rivisitazione degli inquadramenti professionali”. Da gennaio l’ipotesi di rinnovo di contratto in tutte le sue parti inizierà a essere presentata ai lavoratori: “Già nelle prime settimane di gennaio – conferma Gerace – organizzeremo assemblee nei posti di lavoro alle quali affiancheremo anche un volantinaggio ad hoc per coinvolgere il maggior numero possibile di lavoratori ai quali spiegheremo illustreremo i punti salienti del contratto. L’ipotesi di rinnovo sarà poi sottoposta agli stessi lavoratori per l’approvazione”.
Ecco, di seguito, in sintesi, i contenuti dell’intesa raggiunta:
Decorrenza e durata: il Ccnl entra in vigore dalla data odierna fino al 31 dicembre 2022.
Salario – incremento a regime del 5% dei minimi contrattuali pari a un incremento di 67 euro al 5° livello, di 69,50 euro al 4° livello e di 73,81 al 3 livello; erogato in tre tranche a gennaio, maggio e dicembre; un incremento del 5% delle indennità̀ di trasferta e reperibilità̀, una “una tantum” uguale per tutti a copertura del periodo pregresso non coperto dagli incrementi pari a euro 130 erogata in due tranche di 70 euro a marzo e di 60 euro a luglio 2022.
Inquadramento – il riconoscimento di un nuovo criterio di professionalità̀, individuando le competenze trasversali quali la polivalenza e la professionalità̀; l’individuazione di profili professionali facendo riferimento anche a quanto definito nei Piani Formativi Settoriali assegnando il compito di scrivere i nuovi profili, in sede di stesura del testo contrattuale, ad una commissione paritetica.
Diritto alla formazione: diritto a 8 ore retribuite in orario di lavoro per permettere ai lavoratori di partecipare a corsi di alfabetizzazione digitale.
Campo di applicazione – inclusione del settore del restauro artistico, oggi privo di copertura. Nei prossimi giorni si definirà̀ il percorso democratico per la validazione dell’ipotesi di Accordo.
(dalla Gazzetta di Mantova)