Infortuni sul lavoro in aumento nei primi due mesi dell’anno, l’11 aprile CGIL e UIL scioperano anche per chiedere più sicurezza nei luoghi di lavoro

MANTOVA – L’obiettivo zero morti sul lavoro è fra i motivi che hanno spinto Cgil e Uil a proclamare lo sciopero generale per l’11 aprile. Ma, a quanto sembra analizzando i dati dell’Inail per i primi mesi dell’anno in corso, quest’obiettivo sembra ancora lontano. In provincia di Mantova nei primi due mesi dell’anno sono stati denunciati 790 infortuni sul lavoro contro i 774 dei primi due mesi dell’anno precedente. E, sempre rispetto al periodo gennaio-febbraio 2023, quest’anno è già stato registrato un infortunio mortale.
A livello regionale questo trend è ancora più evidente con 18386 infortuni sul lavoro denunciati nei primi due mesi del 2024 contro i 16468 dello stesso periodo del 2023, quasi duemila in più. Gli infortuni mortali sono già 27 in regione contro i 19 del 2023. In provincia di Mantova sono in aumento anche le malattie professionali (18 contro le 15 del 2023), mentre a livello regionale si registra una momentanea flessione di queste denunce (578 contro 617 del periodo gennaio-febbraio 2023).
Lo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil l’11 aprile prevede l’astensione dal lavoro di 4 ore in tutti i settori privati, nelle ultime 4 ore di ogni turno di lavoro, e di 8 ore nel comparto edilizia, legno, laterizi, lapidei e cemento. A Mantova si terrà un presidio in piazzale Gramsci (ore 16 nell’area di sosta tra via Damiano Chiesa e via Dugoni) che ospita il monumento ai caduti sul lavoro. Il presidio prevederà due interventi da parte dei Segretari Generali di CGIL e UIL di Mantova che -a margine – deporranno una corona di fiori sul monumento stesso.
“I dati dei primi mesi del 2024 rispetto agli infortuni e le malattie professionali- spiega Mauro Mantovanelli, segretario della Cgil di Mantova con delega alla sicurezza – confermano un trend negativo ed inaccettabile, dopo la tragedia di Firenze si sono svolti  due incontri tecnici presso il Ministero del Lavoro del 18 e del 26 marzo, che non hanno dato nessuna risposta concreta. Il  DL presentato non risponde né alla richiesta di messa a punto di una strategia nazionale di prevenzione e protezione, né alla necessità di interventi urgenti per fermare la tragedia di morti sul lavoro in corso. Gli interventi che noi riteniamo necessari riguardano l’insieme dei lavoratori e delle lavoratrici di tutti i settori a partire dal ripristino della parità di trattamento economico e normativo negli appalti e sub appalti. Formazione per tutti, basta precarietà, regole stringenti per gli appalti e sub appalti nel pubblico e nel privato, investimenti per gli ispettori e per la sanità di prevenzione, strumenti di controllo e tutte le rivendicazioni presenti nella nostra piattaforma non possono venire riassunte dalla cosiddetta patente a crediti per i cantieri edili inserita in un veicolo legislativo che si occupa di altro e della quale esprimiamo un giudizio fortemente negativo”.
“Oltre alla richiesta di una maggiore sicurezza sul lavoro – aggiunge Daniele Soffiati, Segretario Generale della Cgil di Mantova -, lo sciopero trova le sue ragioni nella richiesta di una giusta riforma fiscale perché attualmente sono i lavoratori dipendenti e i pensionati a pagare oltre il 90% del gettito Irpef, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute, senza dimenticare la necessità di un nuovo modello sociale di fare impresa. Un modello che rimetta al centro  delle politiche economiche e sociali del governo e delle Imprese il valore del lavoro a partire dal rinnovo dei contratti nazionali e da una legge sulla rappresentanza”.

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