In settanta da Mantova, pensionati e studenti a Mauthausen in visita ai luoghi della deportazione per il progetto “In treno per la memoria”

LINZ – Sono partiti in 70 da Mantova il 27 febbraio per il progetto “In treno per la memoria” un’iniziativa di Cgil Cisl e Uil Lombardia che vuole onorare la Giornata della Memoria attraverso la visita ai luoghi della deportazione e dello sterminio della Seconda Guerra Mondiale. Direzione Mauthausen, il campo di concentramento nazista in territorio austriaco dove vennero uccise nei modi più crudeli e atroci almeno 81mila persone: deportati politici di diverse nazionalità, tra cui molti italiani, ma anche ebrei, sinti e rom.

Un viaggio d’istruzione che ha visto arrivare dalla Lombardia numerosi studenti e pensionati. Da Mantova, si diceva, sono partiti in 70 e fra loro c’erano anche 42 studenti delle classi terze e quarte degli istituti superiori “Isabella D’Este ” e “Carlo D’Arco” di Mantova  e San Felice di Viadana. Un programma fitto e impegnativo dal punto di vista fisico, ma anche, e forse soprattutto, emotivo. I ragazzi sono stati preparati nel corso dell’anno scolastico dai loro insegnanti e dagli storici che collaborano con i sindacati. L’idea è quella di dare una terza dimensione allo studio della storia, passando dai libri alla realtà di quei luoghi che la storia l’hanno fatta. Nutrita anche la presenza dei pensionati dello Spi di Mantova che hanno voluto prendere parte a un viaggio con caratteristiche emozionali assolutamente sui generis. In quattro giorni sono stati visitati il campo di concentramento di Ebensee con i tunnel scavati dai prigionieri dei nazisti, il castello di Hartheim dove venne messo in atto il programma Aktion T4 che prevedeva l’eliminazione dei disabili fisici e psichici perché ritenuti un costo dal regime nazista, il sottocampo di Gusen, a pochi chilometri da Mauthausen, dove vennero imprigionati e morirono moltissimi italiani e anche alcuni mantovani come il viadanese Giovanni Tamagni, ricordato nel corso della visita. Infine, il campo di Mauthausen, centro nevralgico dell’organizzazione concentrazionaria dei nazisti in Austria.

“Lo Spi di Mantova – ha detto James Scandolari della Segreteria, che ha partecipato all’iniziativa – sostiene convintamente il progetto perché ritiene che sia, in tempi come quelli che stiamo vivendo, sempre più importante fissare la memoria nelle nuove generazioni e fare in modo che gli orrori del passato non si ripetano”. “Vogliamo fare in modo – ha detto Roberta Franzini, segretaria della Cgil di Mantova con delega all’iniziativa “In Treno per la Memoria” – che i ragazzi diventino ambasciatori della memoria e trasmettano anche al di fuori della scuola quello che hanno visto e sentito, in modo che certe barbarie non si ripetano mai più”. Una partecipazione molto convinta quella degli studenti mantovani che al termine del viaggio hanno ringraziato gli organizzatori per l’opportunità offerta confermando che l’esperienza è stata quanto mai utile per approfondire sul campo aspetti studiati sui libri fornendo quell’impatto emotivo e quella dimensione di socialità che le lezioni frontali non sempre sono in grado di trasmettere. (Emanuele Salvato)

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