Sciopero LIDL. Buona adesione, rimasti chiusi i punti vendita di Cerese e Ponte Rosso, quelli di Belfiore e Viadana aperti con tre e due addetti. Soddisfazione Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS

MANTOVA – La proposta avanzata da Lidl Italia lo scorso 10 luglio, non risponde alle aspettative e al mandato che le organizzazioni sindacali hanno ricevuto dalle lavoratrici e dai lavoratori: né sulla parte economica, né sulla parte riguardante l’organizzazione del lavoro. Con la mobilitazione di oggi si ribadisce la necessità di trovare una soluzione adeguata al negoziato per il contratto integrativo aziendale, ormai in corso da più di due anni, al fine di migliorare le proposte dell’azienda, ad oggi non soddisfacenti.

Nel mantovano l’adesione allo sciopero è stata alta. I punti vendita di Cerese e Ponte Rosso sono rimasti chiusi, quelli di Belfiore e Viadana aperti con, rispettivamente, tre e due addetti. A livello nazionale l’adesione è all’80%.

David Gabbrielli, segretario provinciale Filcams Cgil Mantova, dichiara: “Oggi scioperiamo di nuovo perché, dopo lo sciopero fatto il mese scorso, Lidl ci ha riconvocati al tavolo senza, però, modificare la sua proposta. Questo atteggiamento porta a una forte perdita dei salari per i lavoratori che si vedono riconoscere solo briciole di fronte a un’azienda che ha aumentato il fatturato in modo considerevole. Siamo qui per solidarietà nei confronti dei lavoratori che contribuiscono al benessere dell’azienda e meritano un contratto integrativo degno di questo nome e non le briciole che Lidl vuole proporre.”

Fabiana Forattini, segretaria territoriale Fisascat Cisl Asse del Po, aggiunge: “Dal 2020 al 2024, l’incidenza del costo del lavoro sul fatturato di Lidl è scesa dal 10,1% al 9,4%. Nello stesso periodo, il fatturato per dipendente è aumentato da circa 321.000 euro a circa 344.000 euro. Questi numeri evidenziano carichi di lavoro e turni sempre più insostenibili. Inoltre, gli utili accantonati da Lidl sono passati da 711 milioni di euro nel 2020 a circa 1,5 miliardi nel 2024. Questi profitti sono stati generati grazie al lavoro delle dipendenti e dei dipendenti, che meritano molto di più dei 360 euro in tre anni (di cui 200 euro in buoni spesa utilizzabili solo presso Lidl). Con questo sciopero ci auguriamo che Lidl comprenda, finalmente, che una parte dei suoi utili milionari può essere redistribuita in modo equo, attraverso un confronto costruttivo con i sindacati. Le lavoratrici e i lavoratori hanno diritto a una vita dignitosa, a condizioni di lavoro stabili senza cambi di turno repentini, e a un salario più alto, con premi adeguati al loro impegno.”

Daniele Grieco, segretario provinciale UILTuCS Mantova, conclude: “Siamo sodisfatti dell’esito dello sciopero di oggi, i lavoratori e le lavoratrici ci hanno dato l’ennesimo segnale di forza e coesione, ed hanno così mandato un messaggio chiaro alla propria azienda, che per noi è inequivocabile. Che la Lidl torni al tavolo ed accetti le nostre rivendicazioni, che finalmente riconosca un premio che sia fisso mensile o annuale legato alla produttività sia almeno pari ad una mensilità, che si sistemino i part- time minimi e che si regolarizzi il lavoro domenicale, che si discuta di migliorare i tempi di vita e di lavoro, che ci siano nuove assunzioni che alleggeriscano il peso ad oggi sulle spalle degli attuali addetti con turni massacranti. Infine, che Lidl sappia che tutte le azioni di disturbo messe oggi in essere, con il proprio capo area su Mantova, avranno le loro conseguenze: filmare o fotografare gli addetti in picchetto o farneticare inventandosi ostruzionismo all’ingresso del locale di Via Cremona sono gesti vergognosi che non possono passare impuniti. Per noi la lotta continua, e la scelta da noi fatta di lasciare le bandiere sulla cancellata del p.v. di via Cremona ne è la dimostrazione, e guai solo a pensare di rimuoverle, perché la denuncia scatterebbe immediatamente.”

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