SUZZARA – “Parola d’ordine contratto”. Questo lo striscione che apre la manifestazione dei lavoratori metalmeccanici venerdì 28 marzo Suzzara. Otto ore di sciopero proclamate in maniera unitaria da Fiom Cgil Fim Cisl e Uilm per dire a Federmeccanica che la trattativa per il rinnovo del CCNL va ripresa e il rinnovo va fatta sulla base della piattaforma votata da lavoratrici e lavoratori. Una manifestazione vivace e colorata che ha visto la partecipazione di circa 700 lavoratrici e lavoratori metalmeccanici giunti ormai alla 24esima ora di sciopero dopo che nel novembre scorso le trattative si sono interrotte. Molto buona la adesione nelle fabbriche con picchi del 95%.
“Vogliamo che il tavolo delle trattativa – ha detto Marco Massari, segretario generale della Fiom Cgil di Mantova – venga riaperto al più presto e che il rinnovo del contratto avvenga sulla base della piattaforma votata dal 98% delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici. Non stiamo scioperando per ottenere un euro in più o qualche benefit, stiamo scioperando perché ci vogliono togliere il contratto. Riteniamo inaccettabile la contropiattaforma proposta da Federmecannica-Assistal”.
In particolare, le organizzazioni sindacali chiedono: di definire aumenti certi ed esigibili sui minimi contrattuali, oltre l’inflazione, a tutela del potere d’acquisto dei salari; adi estendere i diritti, contrastare la precarietà e ridurre l’orario di lavoro; di aumentare la tutela in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e negli appalti.
Lo sciopero di venerdì 28 marzo, e la manifestazione di Suzzara, sono stati estesi anche ai lavoratori con il Ccnl Unionmeccanica-Confapi, scaduto a dicembre. Dopo il quarto incontro le risposte delle parti datoriali alle richieste presentate da Fim, Fiom e Uilm, sulla base della piattaforma di rinnovo votata dalle lavoratrici e dai lavoratori delle piccole e medie aziende metalmeccaniche, sono del tutto insufficienti.