Pane e Resistenza: l’ANPI Omaggia Giuseppina Rippa alla Camera del Lavoro di Mantova

Mantova si prepara a un momento di profonda memoria e riflessione giovedì 11 settembre alle ore 17.00, presso la Camera del Lavoro di via Altobelli. Sarà l’occasione per ricordare un gesto di straordinaria umanità che risuona ancora oggi, quello di Giuseppina Rippa, nel giorno dell’82° anniversario della sua morte. L’iniziativa vedrà la presentazione del libro di Marco Cerri, “Mantova settembre 1943 il gesto di Giuseppina Rippa”, pubblicato da ANPI Mantova provinciale “Renato Sandri”.

Giuseppina Rippa, cui insieme a Vittorio Veronesi è dedicata la Sezione ANPI della Camera del Lavoro di Mantova, fu una giovane donna di Marmirolo, che si trovò l’11 settembre 1943 nel cuore di una città in preda al caos della guerra e dell’ingiustizia. Pochi giorni dopo l’armistizio e l’occupazione nazista, mentre una colonna di soldati italiani, fatti prigionieri dai tedeschi, transitava per piazza Martiri di Belfiore a Mantova, Giuseppina compì un gesto semplice ma dal valore immenso. Di fronte alla fame disperata di quei prigionieri, prese del pane dalla sua borsa della spesa e tentò di offrirlo loro. Per questo suo gesto di umanità, venne uccisa dai tedeschi.

L’evento di giovedì sarà un’occasione per approfondire questa storia grazie al saggio di Marco Cerri, che ricostruisce la vicenda attraverso testimonianze e documenti storici. Le copie del libro saranno disponibili per il pubblico.

Paola Longari, presidente ANPI Mantova provinciale: «ANPI, in occasione della presentazione del libro, intende reiterare il proprio rifiuto del riarmo e la corsa agli armamenti, promuovendo la solidarietà internazionale e la convivenza pacifica tra i popoli.»

Magda Aristarco, presidente ANPI Mantova “G. Rippa – V. Veronesi”: «Quello che abbiamo pensato non sarà solo un momento di ricordo storico. L’associazione “Sapori di Libertà” di Mantova, per onorare il gesto di Giuseppina, ha donato il pane che sarà distribuito durante la presentazione, un simbolo tangibile di quella generosità che le costò la vita.»

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