“Diritto alla salute, il cambiamento che vogliamo”: dibattito in Sala Motta per migliorare la sanità a Mantova e in Lombardia

MANTOVA, 16 novembre – “Diritto alla Salute, il cambiamento che vogliamo” è il titolo del dibattito che si terrà mercoledì 17 novembre alle ore 17 in Sala Motta, nella sede della Cgil di Mantova e alla quale parteciperanno Monica Vangi (Segretaria Cgil Lombardia), Pierluigi Rancati (Segretario Cisl Lombardia), Daniele Soffiati (Segretario provinciale Cgil Mantova), Dino Perboni (Segretario generale Cisl Asse del Po) e Paolo Soncini (Segretario Generale Uil di Mantova e Cremona). Proprio a quest’ultimo spetterà il compito di illustrare il documento sulla sanità mantovana inoltrato a Regione Lombardia, sottoscritto lo scorso ottobre da sindaci, consiglieri regionali, organizzazioni sindacali e Provincia.

Un documento che parte dalla Costituzione Italiana, precisamente dall’articolo 32 nel quale è stabilito che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. Ma la pandemia ha contribuito a evidenziare le debolezze del sistema sanitario e sociosanitario regionale lombardo, con gravi ricadute sui cittadini, a partire dalle fasce più deboli e vulnerabili, su lavoratori e lavoratrici, pensionate e pensionati. Da queste considerazioni nascono le proposte tuttora sul tavolo della Regione. Proposte che toccano i seguenti temi:

– Sanità pubblica, sanità privata e Libertà di scelta dei cittadini. Perché oggi una vera libertà di scelta non esiste poiché le strutture pubbliche hanno liste d’attesa lunghissime che obbligano il cittadino a rivolgersi al privato.

– Rete Territoriale. Avere per oltre vent’anni investito risorse quasi esclusivamente sugli ospedali, dimenticando e impoverendo i servizi territoriali, è stata una scelta regionale che durante l’emergenza sanitaria si è dimostrata sbagliata. A farne le spese i cittadini.

– Prevenzione. Le attività dei Dipartimenti vanno rafforzate, non frammentate fra ATS e ASST. Bisogna potenziare l’organizzazione e il personale in servizio per garantire davvero la prevenzione e la salute e la sicurezza di tutti i cittadini.

– Chi fa cosa. Le istituzioni che programmano e quelle che erogano prestazioni e servizi (ATS e ASST) non vanno separate.

– Sociosanitario e Rsa. Il sistema dei servizi socio-sanitari della Regione va rafforzato anche ampliando l’offerta pubblica. Noi crediamo che l’organizzazione delle case di riposo vada ripensata con l’obiettivo di avere cura di chi ci vive e di chi ci lavora.

– Investimenti e Organici. Non è pensabile contare solo sulle risorse Europee del PNRR, serve un grande investimento sul personale, per valorizzare le professionalità’ e le competenze, rafforzare i percorsi formativi, sviluppare i giusti percorsi contrattuali, combattere la precarietà.

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