MANTOVA – “Il report dell’osservatorio provinciale del Mercato del lavoro presentato questa mattina nella sede della Provincia di Mantova in via don Maraglio, conferma i dati del secondo quadrimestre del 2024: rispetto al 2023 esplode ulteriormente la precarietà dei lavoratori nella nostra provincia. Diminuiscono le stabilizzazioni a tempo indeterminato, che numericamente pesano quasi quanto i contratti intermittenti, e crolla in modo molto preoccupante il numero degli apprendistato” commenta il segretario generale della Cgil di Mantova, Michele Orezzi.
“Il calo della percentuale della disoccupazione mantovana – prosegue Orezzi – è una percentuale che va contestualizzata o rischia di essere letta in modo del tutto fuorviante rispetto a come sta il nostro tessuto produttivo e sociale. La diminuzione di questa percentuale, infatti, è dovuta principalmente al migrare fuori dalla nostra provincia, e spesso dalla nostra nazione, di molti giovani, ma pesa molto in tal senso anche l’aumento degli inattivi nel mantovano, soprattutto tra le donne. Questi numeri, che giustamente vengono esclusi dal calcolo dell’osservatorio, rischiano però di ‘dopare’ mediaticamente i numeri rispetto alla realtà”.
“Tra i numeri presentati oggi – conclude il segretario della Cgil di Mantova – i più impressionanti riguardano l’occupazione femminile: si amplia ulteriormente il divario tra occupati uomini e occupate donne, ben 20 punti percentuali (62% contro il 42%) portando a oltre 47.000 le donne inattive nel mantovano. In generale, sono numeri di una provincia in affanno nella sua traiettoria di sviluppo rispetto al lavoro stabile e di qualità. Numeri che alzano la soglia di preoccupazione e di allarme per il 27esimo mese consecutivo di calo della produzione industriale, nazionale e mantovana, nonché per l’aumento della macchia di cassa integrazione che si sta allargando in molte aziende della nostra provincia, senza dimenticare le due vertenze all’attenzione del MIMIT su Progest e Versalis che coinvolgo migliaia di lavoratori mantovani”